Arresti politici a Montreal
29 giugno, la sezione anticrimine della Divisione
criminalit organizzata del Servizio di Polizia della Citt di Montreal (SPVM)
ha proceduto in forze all'arresto di quattro militanti e attiviste - tra cui
Patrice Legendre, un operaio comunista e sostenitore del PCR - e a
perquisizioni nelle loro case in relazione all'ultima manifestazione del primo
maggio, organizzata dalla Convergenza delle lotte anticapitaliste di Montreal
(CLAC). Quasi trenta poliziotti sono stati mobilitati in questa operazione
condotto la mattina presto.
Secondo chi conduce l'indagine e guida tutta
l'operazione, nove agenti di polizia sarebbero stati feriti, alcuni gravemente,
nel corso di un alterco quel giorno, cosa che sstata d'altronde riportata nel
Numero 3 del giornale comunista Partisan e anche in alcuni mezzi di
comunicazione. Le quattro persone arrestate sono state poi rilasciate in serata
con la promessa di comparire il 13 luglio prossimo alle ore 9 presso il
tribunale di Montreal. Le accuse vanno da "aggressione armata" a
"vie di fatto su un agente di pace", "ostacolo al lavoro dei
poliziotti" e "porto d'armi a scopo pericoloso".
Ricordiamo che durante la manifestazione del 1
maggio, che ha riunito circa 1.500 persone per le strade del centro di
Montreal, alcuni poliziotti del SPVM sono intervenuto, in maniera del tutto
subdola e provocatoria, per procedere, senza alcun motivo all'arresto di un
noto militante conosciuto come fotografo del giornale Partisan. Cosa
prevedibile in queste circostanze, decine di manifestanti, uomini e donne,
avevano spontaneamente reagito avvicinandosi ai poliziotti dicendo loro di
rilasciare gli attivisti che stavano cercando di arrestare. Visibilmente mal
preparati, i poliziotti avevano scelto di battere in ritirata.
L'operazione del 29 giugno chiaramente stata
condotta sulla base di prove ridicole. Il contenuto dell'interrogatorio e la
presenza di un investigatore della squadra integrata sulla sicurezza nazionale
suggeriscono che altre ragioni si celano dietro
questa operazione.
Possiamo supporre innanzi tutto che essa sia
motivata da una tradizione poliziesca che consiste nel "vendicarsi"
al verificarsi di una sconfitta quando succedono queste cose. sconfitta
stata il 1 maggio dato che i poliziotti sono stati respinti nel loro tentativo
di fare un arresto arbitrario e inspiegabile. A questo punto, bisognava trovare
dei colpevoli. Ma in mancanza di prove o prove sufficienti, gli investigatori
hanno ovviamente deciso di attaccare attiviste e attivisti, di cui alcuni ben
noti che non nascondono le loro opinioni politiche. In tal modo, la polizia e i
servizi segreti hanno usato questo pretesto per criminalizzare il loro coinvolgimento
politico e in particolare, le idee comuniste e che essi ed esse difendono.
Ricordiamo che nelle ultime settimane, il PCR ha
iniziato la pubblicazione di una giornale bilingue, Partisan, pubblicato e
distribuito ogni due settimane nelle principali citt dell'Ontario e del
Quebec; e ha anche iniziato ad organizzare i lavoratori e gli operai nel MRO
(movimento rivoluzionario operaio). La sua lotta contro il capitalismo e lo
sfruttamento prende forme nuove e va avanti.
Gli inquisitori hanno anche detto di avere tenuto
sotto sorveglianza la Maison Norman Bethune (una libreria gestita dall'Ufficio
d'Informazione Politica del PCR) dal giorno dopo il 1 maggio. Molte attiviste
e militanti frequentano questa biblioteca, partecipano alle sue attivit,
diffondono un giornale comunista e si impegnano per portare avanti la causa
della rivoluzione. I poliziotti sembrano aver voluto "tuffarsi" tra
queste persone per trovare i colpevoli e quindi fare dimenticare il proprio
comportamento frivolo e provocatorio durante la manifestazione del 1 maggio.
Inoltre, le informazioni raccolte dall'Ufficio di
informazione politica tendono a dimostrare che i poliziotti hanno cercato con
questa operazione di implicare il PCR, e in particolare il militante Patrice
Legendre, in tre incidenti precedenti, uno dei quali si verificato lo scorso
anno a Trois-Rivires quando un ordigno esplosivo ha fatto andare in frantumi
le porte del centro di reclutamento delle Forze Canadesi. Questo atto stato
rivendicato da un gruppo chiamato "Resistenza internazionalista" e,
finora, la polizia non riuscita a chiarire questo evento.
Curiosa coincidenza, il giorno dopo gli arresti di
Montreal, la squadra integrata della sicurezza nazionale ha installato per tre
giorni un posto di comando a Trois-Rivires, di fronte al centro di
reclutamento, allo scopo, hanno detto, "di raccogliere nuove informazioni
e convalidare piste qualificate Molto serie". Sappiamo che i poliziotti
hanno poi presentato le foto di quattro persone arrestate il 29 giugno alla
popolazione di Trois-Rivires sperando di trovare qualcuno da implicare in un
modo o nell'altro.
L'operazione del 29 giugno non stata fatta a caso.
Si iscrive in un contesto in cui lo Stato borghese del Canada all'offensiva per
criminalizzare la lotta politica e, in particolare, le militanti e i militanti
che vi partecipano. Basta guardare al G20, nel giugno 2010 a Toronto, quando
oltre mille persone sono state arrestate illegalmente. Negli ultimi anni,
decine di attivisti e militanti, alcuni del PCR sono stati molestati nelle loro
case e i loro luoghi di lavoro, da parte del famoso "gruppo
integrato".
Il Partito Comunista Rivoluzionario condanna
fermamente questa vile operazione condotta principalmente per motivi politici e
votata alla sconfitta che si ritorcer inevitabilmente contro coloro che
l'hanno pianificata. Il PCR prepara una campagna attiva per denunciare gli
arresti e ottenere la liberazione totale e incondizionata delle persone
arrestate. Esso ringrazia gi i molti gruppi e individui che hanno mostrato
indignazione e la solidariet in conseguenza dell'operazione del 29 giugno.
DENUNCIAMO L'INTIMIDAZIONE POLITICA! DIFENDIAMO IL
NOSTRO DIRITTO DI LOTTARE CONTRO LA BORGHESIA E IL SUO STATO! LA SOLIDARIETA E'
LA NOSTRA ARMA!
Ufficio d'Informazione Politica del PCR